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Microplastiche primarie e secondarie: differenze e perché sono inquinanti

Le microplastiche, frammenti di plastica inferiori ai 5 millimetri, rappresentano una minaccia crescente per l'ambiente e la salute umana. La loro diffusione capillare negli ecosistemi terrestri e marini ha suscitato negli ultimi tempi grande preoccupazione nella comunità scientifica e internazionale.

Per comprendere appieno le implicazioni di questa problematica, è però fondamentale distinguere e classificare i due tipi di microplastiche esistenti: primarie e secondarie.

 

Introduzione alle microplastiche: Primarie vs secondarie

 

Microplastiche Primarie:

Le microplastiche primarie sono prodotte intenzionalmente di piccole dimensioni, tipicamente per usi industriali e cosmetici. Tra gli esempi più comuni del loro utilizzo abbiamo:

  • Microsfere: utilizzate in prodotti per la cura della persona come scrub e dentifrici.
  • Pellets: impiegati nella produzione di plastica.
  • Fibre tessili sintetiche: rilasciate dai capi d'abbigliamento durante il lavaggio.

 

Microplastiche Secondarie:

Le microplastiche secondarie, invece, derivano dallo sfaldamento nel tempo di oggetti plastici più grandi. Fattori come l'abrasione da parte delle onde, l'esposizione ai raggi UV e l'usura meccanica contribuiscono alla loro formazione.

 

Capire l'Impatto: perché le microplastiche sono un problema ambientale

 

Le microplastiche rappresentano un problema ambientale serio per diverse ragioni:

Persistenza: le microplastiche non si biodegradano, persistendo nell'ambiente per secoli o addirittura millenni.

Ingestione: animali selvatici, sia marini che terrestri, ingeriscono accidentalmente microplastiche, causando danni al loro sistema digestivo e potenzialmente accumulando sostanze nocive nella catena alimentare.

Rilascio di sostanze chimiche: le microplastiche possono assorbire e rilasciare sostanze chimiche tossiche nell'ambiente, contaminando acqua e suolo.

Impatto sulla salute umana: studi recenti suggeriscono che le microplastiche potrebbero avere effetti negativi sulla salute umana, con potenziali rischi per il sistema respiratorio, cardiovascolare e riproduttivo.

 

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Dall'origine all'inquinamento

La maggior parte dei prodotti plastici prodotti, se smaltiti erroneamente può produrre microplastiche primarie, vediamo come queste possono entrare nell'ambiente:

Rilascio diretto: Prodotti come cosmetici e vernici contenenti microsfere vengono dispersi nell'ambiente durante il loro utilizzo.

Perdita da prodotti: Fibre tessili sintetiche si staccano dai capi d'abbigliamento durante il lavaggio e finiscono nelle acque reflue.

Rottura di oggetti plastici: Bottiglie, sacchetti e altri oggetti di plastica si frammentano in microplastiche nel tempo a causa di fattori ambientali.

Le microplastiche secondarie si formano dalla degradazione di oggetti plastici più grandi in frammenti sempre più piccoli. Questo processo avviene gradualmente attraverso l'azione di:

Abrasione meccanica: l'azione delle onde e delle correnti erode la plastica, generando microplastiche.

Degradazione fotochimica: l'esposizione ai raggi UV del sole scompone la plastica in frammenti più piccoli.

Degradazione biochimica: alcuni microrganismi possono degradare la plastica in microplastiche.

 

Metodologie di monitoraggio delle microplastiche

La misurazione delle microplastiche nell'ambiente è una sfida complessa a causa delle loro piccole dimensioni e della loro presenza capillare. Per individuare e monitorare le microplastiche si possono utilizzare alcune di queste tecniche:

Campionamento di acqua e sedimenti: Campioni di acqua e sedimenti vengono prelevati da diversi ambienti e analizzati per la presenza di microplastiche.

Analisi di organismi: Gli animali selvatici vengono catturati e analizzati per la presenza di microplastiche nel loro tratto digestivo o nei tessuti.

Tecniche di imaging: Tecniche come la microscopia elettronica a scansione (SEM) e la microscopia con spettroscopia a raggi X dispersiva di energia (EDS) vengono utilizzate per identificare le microplastiche.

 

La prima normativa UE sulle microplastiche: i contenuti del regolamento

 

La prima normativa dell'Unione Europea (UE) sulle microplastiche - DIRETTIVA (UE) 2019/904 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO - è stata adottata nel marzo 2019. Questa normativa è conosciuta come la Direttiva UE sui prodotti in plastica monouso (Single-Use Plastics Directive), e mira a ridurre l'uso di alcuni prodotti in plastica monouso più comuni e ad affrontare il problema delle microplastiche nell'ambiente.

Inoltre, è stata pubblicata la normativa UE - REGOLAMENTO (UE) 2023/2055 - sulle microplastiche che include diverse misure per ridurre la produzione e l'inquinamento da microplastiche, tra cui:

  • Divieto di aggiungere intenzionalmente microplastiche in prodotti come cosmetici e detergenti entro il 2025.
  • Restrizioni all'uso di microplastiche in prodotti industriali come abrasivi e vernici.
  • Obbligo per gli Stati membri di sviluppare piani nazionali per la riduzione dell'inquinamento da microplastiche.
  • Misure per migliorare la raccolta e il riciclaggio della plastica.
  • Promozione della ricerca e dell'innovazione per lo sviluppo di alternative alle microplastiche.

 

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Soluzioni per combattere l'inquinamento da microplastiche

Oltre alla normativa UE, è fondamentale adottare un approccio multisettoriale per combattere l'inquinamento da microplastiche. Alcune soluzioni includono:

Riduzione dell'utilizzo di plastica: Ridurre il consumo di prodotti in plastica monouso e scegliere alternative sostenibili.

Migliorare la gestione dei rifiuti: Garantire una raccolta e un riciclaggio efficienti dei rifiuti plastici per prevenire la dispersione nell'ambiente.

Supportare la ricerca e l'innovazione: Sviluppare nuove tecnologie per la produzione di plastiche biodegradabili e alternative alle microplastiche.

Educazione e sensibilizzazione: Promuovere la consapevolezza sui rischi delle microplastiche e incoraggiare comportamenti più sostenibili.

 

La ricerca sulle microplastiche è fondamentale per comprendere appieno la portata di questo problema e per sviluppare soluzioni efficaci per proteggere il nostro pianeta.

Le microplastiche rappresentano una minaccia significativa per l'ambiente e la salute umana. La prima normativa UE sulle microplastiche rappresenta un passo importante nella giusta direzione, ma è necessario un impegno collettivo per ridurre la produzione e l'inquinamento. Attraverso la ricerca, l'innovazione e l'adozione di comportamenti sostenibili, possiamo tutelare il nostro pianeta per noi e per le generazioni future.

 

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